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Dimenticare è difficile, perdonare impossibile. Chi è scampato prima al "Pogrom", poi al massacro nel ghetto di Varsavia e infine ai campi di sterminio, non può più attendere una Giustizia Divina, ha il diritto a una vendetta immediata. Nel dopoguerra Moshe e Joshua, due agenti del Mossad, si muovono tra Francia, Germania e America Latina a caccia degli ultimi gerarchi nazisti ancora in vita. Il diabolico antisemitismo di Hitler non è morto insieme a lui: alcuni ex-ufficiali delle SS e della Gestapo sono riusciti a fuggire in Sudamerica e, sotto false spoglie, vivono in latitanza, riunendosi in segreto col fine di riorganizzarsi e far rivivere i loro truci ideali. Una serrata caccia all'uomo trascinerà i protagonisti in una spirale di vendetta all'ultimo sangue: quando non ci sono le condizioni per catturare i fuggiaschi e preparare un processo equo ed esemplare in Israele, occorre uccidere subito, senza pietà. Non può esservi Giustizia per chi si è macchiato di indicibili crimini e non esiterà a riaprire le porte dell'Inferno. Il romanzo muove dalla tragedia più grande dell'umanità, l'Olocausto, e dalle sue conseguenze: l'orrore vissuto costringerà i protagonisti a essere a loro volta spietati, ma ciò che li guida è la ricerca della Giustizia, di una propria Identità e, con la fede in Dio, la speranza di una rinascita del proprio popolo.